Muri perimetrali

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joelelorenzo
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Muri perimetrali

Messaggioda joelelorenzo » dom dic 02, 2007 4:02 pm

Salve a tutti.
Ho acquistato un modesto appartamento da 2 anni ed adesso vorrei abbattere un muro interno tra la cucina ed il salotto con l'aiuto di mio fratello che è muratore, per allargare la cucina creando un arco ed un piccolo muretto, ovviamente senza dichiarazione.
La mia domanda è: sui documenti del rogito c'è la piantina originale,ma se faccio questa piccola modifica, rendendo la casa più vivible, se poi in futuro vendo l'appartamento a cosa vado incontro? Dovrò ripristinare il tutto come era prima? Dovrò mettermi daccordo con l'acquirente?E semmai quale sarebbe la prassi ed i costi per dichiarare la modifica? Grazie.

geomterracciano
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Messaggioda geomterracciano » dom dic 02, 2007 5:21 pm

Secondo il mio parere se qualcuno non lamenta che la variazione doveva generare un riaccatastamento, non dovrebbe accadere proprio un bel niente.
Il rogito futuro, se dovesse avvenire, si stipula con la vecchia piantina.
Saluti

joelelorenzo
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Messaggioda joelelorenzo » dom dic 02, 2007 6:28 pm

Cosa significa "generare un riaccatastamento"? Intende dire rifare la piantina ed il progetto? Quindi se in futuro, lo prevedo lontano, ma se ciò accadesse, l'acquirente dovrebbe stipulare il rogito con la piantina originale? Però, il mio dubbio è questo, il valore del mio appartamento migliora o si deprezza? Io lo migliorerei eccome, ma non in modo dichiarato, il valore come lo si definisce allora?
Saluti e grazie ancora.

ilmigliore
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Messaggioda ilmigliore » lun dic 03, 2007 2:57 pm

per evitare problemi nel futuro in caso di rivendita, si consiglia vivamente di effettuare in primo luogo la pratica comunale ed in secondo luogo la catastale.

la pratica di effettuare lavoretti in casa senza comunicare nulla agli uffici competenti era ed è molto in voga.

peccato che in fase di vendita della casa il venditore dichiara sotto la propria responsabilità che non sono state fatte opere interne che richiedano le autorizzazioni.

se il futuro acquirente chiede un mutuo, la banca fa uscire il perito che controlla la conformità dell'immobile .
non trovandola conforme allo stato di fatto, la banca non concede il mutuo e di conseguenza l'acquirente non può comprare (quindi il venditore non può vendere ).

al rogito il notaio fa vederela piantina della casa all'acquirente e chiede se effettivamente l'immobile è conforme .
se così non fosse, il notaio non fa il rogito.

chi ha fatto questi lavori nel passato e si trova a vendere oggi , sta passando un sacco di problemi in quanto le normative nel tempo sono cambiate.

tra antibagni, fatture delle imprese che hanno fatto i lavori, etc etc non se ne esce più.

è molto meglio spendere ora dei soldi che avere un sacco di problemi dopo.

fidati.

argento
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Messaggioda argento » mer dic 02, 2009 5:39 pm

ilmigliore ha scritto:per evitare problemi nel futuro in caso di rivendita, si consiglia vivamente di effettuare in primo luogo la pratica comunale ed in secondo luogo la catastale.

la pratica di effettuare lavoretti in casa senza comunicare nulla agli uffici competenti era ed è molto in voga.

peccato che in fase di vendita della casa il venditore dichiara sotto la propria responsabilità che non sono state fatte opere interne che richiedano le autorizzazioni.

se il futuro acquirente chiede un mutuo, la banca fa uscire il perito che controlla la conformità dell'immobile .
non trovandola conforme allo stato di fatto, la banca non concede il mutuo e di conseguenza l'acquirente non può comprare (quindi il venditore non può vendere ).

al rogito il notaio fa vederela piantina della casa all'acquirente e chiede se effettivamente l'immobile è conforme .
se così non fosse, il notaio non fa il rogito.

chi ha fatto questi lavori nel passato e si trova a vendere oggi , sta passando un sacco di problemi in quanto le normative nel tempo sono cambiate.

tra antibagni, fatture delle imprese che hanno fatto i lavori, etc etc non se ne esce più.

è molto meglio spendere ora dei soldi che avere un sacco di problemi dopo.

fidati.


Buonasera,
cosa accade se le piante 'ufficiali' allegate alle concessioni (sanatoria, condono) non sono esattamente conformi in termini di misure sia interne che esterne (dell'ordine di anche di 50 cm!!) (perchè il geometra non le ha riportate correttamente e il proprietario se ne accorge in fase di vendita)???
Davvero il perito della banca (o il notaio) esce a fare le misure dello stato reale?
Ci possono essere problemi per la vendita anche se non viene limitata la funzionalità dei locali?

Grazie in anticipo per la risposta.

CAFElabstudio
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Messaggioda CAFElabstudio » gio dic 03, 2009 12:55 pm

Salve! ti consiglio vivamente di fare qualsiasi "lavoretto" con regolare pratica edilizia!

Intanto, se dovrai vendere casa in futuro, l'acquirente vorrà che quello che compra corrisponda a ciò che è depositato in catasto, sia per ottenere magari un mutuo sia per godere in caso di ristrutturazione, dei benefici fiscali esistenti.
Allora magari ti troverai a dover sanare la difformità che hai creato, magari con un muretto...pagando una multa di circa 1000 € + costo normale dia circa altri 145 € + tariffa professionista (nn meno d 1500 €) + variazione catastale (tariffa prof. 300 € + 50 € di tassa di consegna)...

se invece fai le cose in regola, avrai come spesa la reversale della DIA da pagare in comune (145 € circa...) + tariffa del professionista che te la redige (noi ad esempio chiediamo sui 1200 €) + costo variazione catastale (circa 300 € di tariffa professionista + 50 € di tassa consegna), però potrai detrarre dal tuo IRPEF queste spese usufruendo delle agevolazioni del 36% per le rstrutturazioni!

senza contare se qualche vicino, innervosito dai lavori, chiama un controllo...:S

ps. se nn hai intenzione di rivendere casa...abbattilo e basta! ;)
vedi tu!

ciao
CAFElab.it

argento
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Messaggioda argento » gio dic 03, 2009 1:44 pm

CAFElabstudio ha scritto:Intanto, se dovrai vendere casa in futuro, l'acquirente vorrà che quello che compra corrisponda a ciò che è depositato in catasto, sia per ottenere magari un mutuo sia per godere in caso di ristrutturazione, dei benefici fiscali esistenti.


In catasto o in comune?

marcofrax
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Messaggioda marcofrax » gio dic 03, 2009 7:29 pm

argento ha scritto:
CAFElabstudio ha scritto:Intanto, se dovrai vendere casa in futuro, l'acquirente vorrà che quello che compra corrisponda a ciò che è depositato in catasto, sia per ottenere magari un mutuo sia per godere in caso di ristrutturazione, dei benefici fiscali esistenti.


In catasto o in comune?


in comune.

la planimetria catastale non è probatoria.
ma è necessario che sia stata presentata una D.I.A. altrimenti è un abuso edilizio.

se non ricordo male. :mozilla_laughing:

CAFElabstudio
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Messaggioda CAFElabstudio » ven dic 04, 2009 7:10 pm

marcofrax ha scritto:
argento ha scritto:
CAFElabstudio ha scritto:Intanto, se dovrai vendere casa in futuro, l'acquirente vorrà che quello che compra corrisponda a ciò che è depositato in catasto, sia per ottenere magari un mutuo sia per godere in caso di ristrutturazione, dei benefici fiscali esistenti.


In catasto o in comune?


in comune.

la planimetria catastale non è probatoria.
ma è necessario che sia stata presentata una D.I.A. altrimenti è un abuso edilizio.


se non ricordo male. :mozilla_laughing:


in realtà una cosa va con l'altra...mi spiego: quando consegni la DIA, fra gli elaborati ti chiedono la piantina catastale per verificare che sia allineata con ciò che risulta a loro, anche se il catasto in effetti nn è probatorio!!!
inoltre ciò che va con l'atto notarile è la piantina catastale, quindi l'acquirente quella vede...;)

CAFElab.it


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