Ciao
a settembre ristrutturerò l'appartamento che ho appena acquistato.
Interverremo su tubature di bagno e cucina, piastrelle e impianto elettrico di tutto l'appartamento.
E' necessario presentare la DIA? O si tratta di "manutenzione ordinaria"?
Grazie fin da ora per l'aiuto.
Dichiarazione Inizio Lavori
Moderatore: CasaDaPrivato
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- Iscritto il: lun mag 21, 2007 4:27 pm
Non è necessario!
MANUTENZIONE ORDINARIA: si tratta di lavori che non modificano né l’aspetto esterno dell’edificio, né la disposizione delle pareti interne. Gli esempi sono innumerevoli: rifacimento di pavimenti o di rivestimenti in piastrelle, sostituzione delle finiture interne, installazione di nuovi serramenti o di grate alle finestre (purché non si modifichi l’aspetto estetico preesistente), rifacimento della facciata con l’utilizzo degli stessi materiali... Anche i lavori di rifacimento del tetto, dei pluviali e delle grondaie rientrano in questa categoria, purché le caratteristiche tecniche vengano mantenute inalterate. Per questo tipo di lavori non è necessario presentare alcuna domanda o segnalazione al Comune; in ogni caso il proprietario dell’immobile è responsabile della regolarità dei lavori, in particolare per quanto riguarda le norme di sicurezza e di igiene. Nel caso di interventi sull’impianto elettrico o del gas, è indispensabile richiedere l’intervento di personale qualificato, che al termine dei lavori dovrà rilasciare un certificato di conformità alle norme di legge.
MANUTENZIONE STRAORDINARIA, che rientra ugualmente tra quelle che vengono considerate “opere edilizie minori”, ma che comprende anche interventi destinati a modificare la pianta dell’edificio e/o il suo aspetto esterno, oltre a quelli riguardanti il consolidamento, il rinnovamento e la sostituzione di parti della struttura (anche portanti) dell’edificio. Esempi tipici possono essere l’abbattimento di una parete tra due locali o la divisione di un unico locale in due stanze separate; l’unificazione di due appartamenti distinti in un’unica unità immobiliare (o viceversa); gli interventi su muri di sostegno, architravi, solette; la realizzazione di nuovi servizi igienici. In questi casi è necessario presentare al Comune un progetto edilizio, unito a una domanda di autorizzazione edilizia o a una “denuncia di inizio attività” (DIA); quest’ultima deve essere realizzata da un professionista che – sotto sua responsabilità – attesti che i lavori da svolgere siano conformi al regolamento edilizio comunale.
MANUTENZIONE ORDINARIA: si tratta di lavori che non modificano né l’aspetto esterno dell’edificio, né la disposizione delle pareti interne. Gli esempi sono innumerevoli: rifacimento di pavimenti o di rivestimenti in piastrelle, sostituzione delle finiture interne, installazione di nuovi serramenti o di grate alle finestre (purché non si modifichi l’aspetto estetico preesistente), rifacimento della facciata con l’utilizzo degli stessi materiali... Anche i lavori di rifacimento del tetto, dei pluviali e delle grondaie rientrano in questa categoria, purché le caratteristiche tecniche vengano mantenute inalterate. Per questo tipo di lavori non è necessario presentare alcuna domanda o segnalazione al Comune; in ogni caso il proprietario dell’immobile è responsabile della regolarità dei lavori, in particolare per quanto riguarda le norme di sicurezza e di igiene. Nel caso di interventi sull’impianto elettrico o del gas, è indispensabile richiedere l’intervento di personale qualificato, che al termine dei lavori dovrà rilasciare un certificato di conformità alle norme di legge.
MANUTENZIONE STRAORDINARIA, che rientra ugualmente tra quelle che vengono considerate “opere edilizie minori”, ma che comprende anche interventi destinati a modificare la pianta dell’edificio e/o il suo aspetto esterno, oltre a quelli riguardanti il consolidamento, il rinnovamento e la sostituzione di parti della struttura (anche portanti) dell’edificio. Esempi tipici possono essere l’abbattimento di una parete tra due locali o la divisione di un unico locale in due stanze separate; l’unificazione di due appartamenti distinti in un’unica unità immobiliare (o viceversa); gli interventi su muri di sostegno, architravi, solette; la realizzazione di nuovi servizi igienici. In questi casi è necessario presentare al Comune un progetto edilizio, unito a una domanda di autorizzazione edilizia o a una “denuncia di inizio attività” (DIA); quest’ultima deve essere realizzata da un professionista che – sotto sua responsabilità – attesti che i lavori da svolgere siano conformi al regolamento edilizio comunale.
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