convivenza forzata ( amministratore)
Moderatore: geomterracciano
convivenza forzata ( amministratore)
]Da sei anni vivo in un condominio di 12 app.dove ogni giorno la convivenza sta diventando impossibile. Il mio tetto e allagatto dalle infiltrazioni d`acqua della tarrazza,i miei vicini che urlano a qualsiasi ora di giorno e di note e si riuniscono in tre- quatro famiglie a fare feste sempre e a cuocere sull balcone,a sbatere le porte con violenza,a scendere le scale con ciabate rumorose e guai se qualcuno li chiede un po di silenzio che li rispondono in malomodo.Le luci delle scale sempre accese e l'ascensore che va su e giu di continuo.Ogni anno pago 1700-1800 euro di condominio. Ormai il mio app.non mi apparttiene piu. Sono costtretto di tornare tardi e le domeniche di passarle fuori. E giusto? Che posso fare .Non posso neanche venderlo. Tantte volte l`ho riferito il problema al amministratore che da due anni non ha piu convocato neanche l`assenblea .Forse e meglio cambiare amministratore.Ormai ho l'angoscia di tornare a casa. Grazie
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- Iscritto il: lun mag 21, 2007 4:27 pm
Caro utente, buonasera.
La sua mail di disperazione non è dissimile da tante altre che mi giungono anche attraverso il mio sito, ritengo che in Sardegna, così come nel resto dell'Italia, la maleducazione abbia preso il sopravvento determinando nelle persone, che sono costrette a subirla, solo un grande senso di ANGOSCIA e SCONFORTO.
Ebbene, caro scrivente, in questi casi di disperazione c'è molto poco, forse nulla da fare, perchè anche l'eventuale ricorso al giudice di pace contro le IMMISSIONI di rumori e altro sarebbe vanificato.
Non occorre il giudice per educare la gente che ci circonda nel condominio, con la quale, volente o nolente, siamo costretti a convivere, occorre soltanto buon senso e buona conoscenza delle regole di buon vicinato.
Già, le regole del vivere civile!!!!
Lei vorrebbe che intervenisse l'amministratore, invece le dico che proprio l'amministratore non c'entra affatto, ma la sua azione potrebbe essere neutrale, un deterrente e servirebbe a sedare gli animi, tuttavia c'è proprio da dire che è improponibile ogni forma di dialogo costruttivo, anche se è l'unica strada percorribile per fare sì che l'esasperazione non diventi incontrollabile e sfoci, poi, in gesti inconsulti.
Non è con il cambio dell'amministratore che il problema si risolve, forse un'assemblea ad HOC potrebbe essere motivo di chiarimento, semprechè i soggetti direttamente chiamati in causa presenzino e non disertino la seduta.
Provi, come estrema ratio, a dialogare con un Funzionario della Questura o del Comando dei Carabinieri e ascolti anche i loro suggerimenti, perchè ad onor del vero, nella mia qualità di consulente esperto della materia non ho la formula che possa magicamente cambiare il comportamento della gente.
Sono solidale con lei, ma sono anche consapevole che la nostra societè è diventata esuberante oltremodo, quindi..............
Saluti cordiali
geom. Oreste Terracciano
La sua mail di disperazione non è dissimile da tante altre che mi giungono anche attraverso il mio sito, ritengo che in Sardegna, così come nel resto dell'Italia, la maleducazione abbia preso il sopravvento determinando nelle persone, che sono costrette a subirla, solo un grande senso di ANGOSCIA e SCONFORTO.
Ebbene, caro scrivente, in questi casi di disperazione c'è molto poco, forse nulla da fare, perchè anche l'eventuale ricorso al giudice di pace contro le IMMISSIONI di rumori e altro sarebbe vanificato.
Non occorre il giudice per educare la gente che ci circonda nel condominio, con la quale, volente o nolente, siamo costretti a convivere, occorre soltanto buon senso e buona conoscenza delle regole di buon vicinato.
Già, le regole del vivere civile!!!!
Lei vorrebbe che intervenisse l'amministratore, invece le dico che proprio l'amministratore non c'entra affatto, ma la sua azione potrebbe essere neutrale, un deterrente e servirebbe a sedare gli animi, tuttavia c'è proprio da dire che è improponibile ogni forma di dialogo costruttivo, anche se è l'unica strada percorribile per fare sì che l'esasperazione non diventi incontrollabile e sfoci, poi, in gesti inconsulti.
Non è con il cambio dell'amministratore che il problema si risolve, forse un'assemblea ad HOC potrebbe essere motivo di chiarimento, semprechè i soggetti direttamente chiamati in causa presenzino e non disertino la seduta.
Provi, come estrema ratio, a dialogare con un Funzionario della Questura o del Comando dei Carabinieri e ascolti anche i loro suggerimenti, perchè ad onor del vero, nella mia qualità di consulente esperto della materia non ho la formula che possa magicamente cambiare il comportamento della gente.
Sono solidale con lei, ma sono anche consapevole che la nostra societè è diventata esuberante oltremodo, quindi..............
Saluti cordiali
geom. Oreste Terracciano
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