Compravendita prima casa prima dei 5 anni

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Moderatore: CasaDaPrivato

matmos
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Compravendita prima casa prima dei 5 anni

Messaggioda matmos » gio mag 03, 2007 2:53 pm

Ciao a tutti del forum,
mi serve un'informazione importante e ringrazio sin da ora chi mi potrà essere d'aiuto.
ho acquistato una casa e solo ora ho saputo che i venditori mi stanno vendendo la loro "prima casa" rogitata solo 3 anni fa. un conoscente mi ha detto che potrei avere dei problemi perchè non sono passati 5 anni.
è vero? e se si come mi devo comportare? ho fatto il compromesso ed ho gia versato parecchi soldi. il rogito devo farlo a settembre.
grazie per le risposte.

Grandegian
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Messaggioda Grandegian » gio mag 03, 2007 4:55 pm

Ciao matmos,
i problemi potresti averli solo se i tuoi venditori non hanno intenzione di riacquistare un altro immoble da adibire a prima casa entro 12 mesi dall'atto di vendita che faranno con te.
Infatti in questo caso si presenterebbe, per i tuoi venditori, la decadenza dalle agevolazioni prima casa e il fisco potrebbe richiedere la differenza di imposte non pagate al tempo dell'acquisto, maggiorate di penali e interessi.

Purtroppo la rivalsa del fisco segue l'immobile e non i venditori, quindi se loro non pagano, il privilegio viene iscritto sulla casa che ti appresti ad acquistare.

Per tutelarti, fai conteggiare al Notaio l'importo di quanto dovuto, lo detrai dal saldo prezzo per lasciarlo in deposito dal Notaio stesso. Tale somma sarà svincolata dal Notaio nel momento in cui i tuoi attuali venditori dimostreranno di aver proceduto al riacquisto. Altrimenti, passati i 12 mesi, in mancanza di ciò si procederà al verdamento all'agenzia delle entrate di quanto dovuto.

Spero di essere stato chiaro.
Ciao

matmos
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Messaggioda matmos » ven mag 04, 2007 2:32 pm

grazie per la risposta,
se non ho capito male quindi è possibile che i soldi li chiedano a me, giusto?
ho chiesto ai venditori se devono ricomprare e mi hanno detto di no, che vanno in una casa già di loro proprietà.
cosa devo fare di preciso?
i proprietari, che ne sanno meno di me, mi hanno chiesto a quanto ammonterebbe la cifra da pagare...
ma se succede qualcosa e loro non pagano, come fanno a chiedere i soldi a me?

Grandegian
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Messaggioda Grandegian » ven mag 04, 2007 3:35 pm

dato che i tuoi venditori non ricompreranno devi assolutamente tutelarti.
dato che il preliminare lo hai già stipulato puoi redigere una scrittura privata -integrativa del preliminare- dove i tuoi venditori sottoscriveranno di impegnarsi a lasciare in deposito, presso il notaio rogante l'atto, una cifra in denaro di importo congruo a coprire le eventuali sanzioni per la perdita delle agevolazioni fiscali.
l' importo da lasciare in deposito al notaio -solitamente tramite un libretto al portatore- la devi far calcolare al notaio stesso; l'importo è in pratica la differenza tra l' imposta di registro pagata dai tuoi venditori all'atto dell'acquisto prima casa (il 3% sul dichiarato in atto) e l' imposta di registro che avrebbero invece dovuto pagare come acquisto seconda casa (il 10% sul dichiarato in atto), il tutto aumentato del 30% per gli interessi.
come vedi non è una cifra da poco...
il problema è, come detto nel topic precedente, che questa tassazione rimane legata all'immobile, ovvero se non pagano loro l'accertamento dello stato colpirebbe l'immobile da te acquistato, con l'iscrizione di un privilegio e tutto quello che ne consegue, ovvero se non paghi tu la casa va all'asta per soddisfare lo stato...
la cosa non è da sottovalutare perchè potresti avere anche dei problemi nel caso in cui tu debba fare un mutuo per far fronte all'acquisto: la banca per darti il mutuo iscrive ipoteca di primo grado, ma l'eventuale privilegio che potrebbe colpire la casa è un diritto "più importante" (scusa ma mi sfugge il termine giusto) ed in caso di vendita all'asta "sovrasta" l'ipoteca di primo grado della banca.
cosa succede quindi? che la banca prima di dare la delibera del mutuo controlla tutti i documenti, si accorge dell'eventuale problema futuro e non delibera il mutuo, se non in presenza di garanzie idonee -ovvero il famoso libretto al portatore lasciato in deposito dal notaio - .
spero di essere stato chiaro.
se ti può consolare tu ed i tuoi venditori non siete gli unici ad ignorare questa problematica; anche molti mediatori "di primo pelo", miei presunti colleghi, non ne sanno nulla ...
ciao e buona fortuna.

royma
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Messaggioda royma » lun giu 18, 2007 8:54 pm

Scusatemi se mi intrometto...sono nella stessa situazione ma dalla parte del venditore...io sto vendendo una casa e sicuramente ne acquisterò un'altra entro un anno (già fatto il compromesso)....il notaio che sta facendo il rogito mi dice che è obbligatorio lasciare quella somma in deposito e non facoltativo....dato che la somma che mi trattengono come deposito è altina...ci sono possibilità tramite scritture private o è obbligatorio lasciare questo deposito? Grazie 1000

Giuseppe
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Re: Compravendita prima casa prima dei 5 anni

Messaggioda Giuseppe » mer ago 22, 2007 10:13 pm

ho un problema 3 anni fà ho comprato una casa con la mia convivente adesso causa problemi ci dobbiamo lasciare la casa è cointestata come il mutuo io ho deciso prendere un mutuo saldare quello e fare una compravendita della sua parte vorrei sapere cosa mi comporta e le tasse che devo pagare perchè pagherei tutto io pur di avere la casa grazie per l'attenzione

CasaDaPrivato
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Messaggioda CasaDaPrivato » gio ago 23, 2007 10:52 am

ciao giuseppe,
rilevando la parte della tua ex dovrai far fronte a:
- imposta di registro
- imposta ipotecaria e catastale
- onorario notarile
per il mutuo (se decidi di chiudere quello vecchio):
- imposta sostitutiva
- perizia
- onorario notarile atto di mutuo
- oneri bancari
- assicurazione
chiusura vecchio mutuo:
- penale (in base alle nuove normative)
- cancellazione ipoteca (sempre in base alle nuove normative)

... spero di non dimenticare nulla (le vacanze mi hanno fatto un pò "arruginire" :) )...

i costi mi risulta difficile indicarteli senza sapere di preciso il valore della quota, la rendita catastale, le tabelle notarili della tua zona, se prima o seconda casa, importo mutuo, etc etc ;
per sapere , tra morti e feriti, quando dovrai sborsare di preciso devi per forza di cose recarti da un notaio e spiegargli bene la situazione (portati dietro il rogito e l'atto di mutuo).

la cosa che più devi fare attenzione, se il bene in oggetto è una prima casa, deriva dal fatto che sono passati solo tre anni dall'acquisto.
se ritiri la quota della tua ex prima dello scadere dei 5 anni ci sono i presupposti per la decadenza del beneficio fiscale prima casa sulla quota compravenduta, con tutte le conseguenze che sicuramente hai avuto modo di leggere nei topic precedenti.
Occhio quindi!

marco
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TESTAMENTO E VENDITA

Messaggioda marco » mar set 11, 2007 11:28 am

SALVE, NEL 2004 HO RICEVUTO IN DONAZIONE UN APPARTAMENTO, CHE ADESSO VORREI VENDERE, DESIDERAVO SAPERE SE LA VENDITA SARA' EFFETTUATA PRIMA DEI 5 ANNI , SE DOVRO PAGARE QUALCOSA ALLO STATO, DATO CHE NON E STATO ACQUISTATO , MA DONATO , GRAZIE

geomterracciano
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Messaggioda geomterracciano » mar set 11, 2007 11:41 am

ADMIN HA RISPOSTO :
<<gli immobili ricevuti per donazione si portano sempre dietro i problemi di legittima.

Essendo di 10 anni il termine per la contestazione di una successione ereditaria, in caso di vendita prima, se si facesse vivo un erede non soddisfatto potrebbe rivalersi sull'immobile.

Per questo motivo, anche le banche, nel momento in cui sanno che la provenienza dell'immobile da finanziare e ipotecare è una donazione non concedono il mutuo.

Potresti riuscire a concludere l'affare se il tuo potenziale acquirente non deve ricorrere ad un mutuo e se riesci a dimostrargli che tutti gli eredi sono stati giustamente soddisfatti.

Tutto questo se il donante è già deceduto.
Altrimenti se il donante è ancora in vita, puoi far annullare la donazione per entrare in proprietà dell'immobile con un atto di vendita.>>
E' LA RISPOSTA DATA DA ADMIN AD UN QUESITO ANALOGO.
Ultima modifica di geomterracciano il mar set 11, 2007 12:48 pm, modificato 1 volta in totale.

marco
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Messaggioda marco » mar set 11, 2007 11:45 am

PER LA LEGGE RELATIVA AI 5 ANNI SULLE COMPRAVENDITE, SONO TENUTO A PAGARE QUALCOSA ALLO STATO? OPPURE ESSENDO UNA DONAZIONE (PROVENIENTE DA DEFUNTO) NON DEVO PAGARE NULLA, GRAZIE

geomterracciano
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Messaggioda geomterracciano » mar set 11, 2007 12:15 pm

DA INTERNET:

TORNANO le imposte sulle successioni e sulle donazioni. Anche se il Governo ha provato a «mascherarle» non introducendo nuovi tributi ma facendo gravare sugli atti di liberalità le tasse di registro e quelle ipotecarie e catastali. Così da oggi chi erediterà dal padre un patrimonio in titoli o in denaro contante di 200 mila euro dovrà pagare almeno 4 mila euro di imposte. Batosta anche sulla casa, perfino nel caso di abitazione principale del defunto (336 euro di imposte fisse se il valore dell'immobile è inferiore a 250 mila euro, per importi superiori si paga l'aliquota del 3%). Discorso analogo per le donazioni. Tant'è che appena è circolata la voce sulla stangata, gli studi notarili sono stati presi d'assalto: una valanga di atti sono stati firmati dai clienti per schivare la mannaia del Fisco. Chi invece ha risolto i suoi problemi con largo anticipo è il presidente del consiglio dei ministri, Romano Prodi. Che già da tempo ha sistemato le pratiche notarili per regalare ai figli 870 mila euro risparmiando più di 23 mila euro (tanto avrebbe dovuto pagare con la legge Finanziaria appena varata). Tutto questo grazie al governo Berlusconi, che aveva eliminato le imposte sulle donazioni e sulle successioni. La notizia della donazione ai figli fatta da Prodi, apparsa su un quotidiano locale nei mesi scorsi, ha subito suscitato polemiche. Tanto da costringere il Professore e la moglie Flavia a replicare con una lettera inviata allo stesso giornale. «Nella tradizione di trasparenza della nostra famiglia e nella consapevolezza della rilevanza dei ruoli pubblici ricoperti, ci sentiamo in dovere di fornire ai cittadini ogni informazione che essi richiedano sul nostro stato patrimoniale»: si conclude così la missiva inviata al direttore della testata che aveva richiesto all'ufficio stampa del leader dell'Unione notizie sulle modalità di acquisto delle case dei figli, Giorgio e Antonio. «Avendo avuto la gioia di vederli "metter su famiglia", li abbiamo aiutati a "metter su casa" - hanno scritto i coniugi Prodi - Secondo quanto prevede la legge, abbiamo quindi proceduto a stipulare il 16 maggio 2003 un atto notarile presso il notaio Dottor Carlo Vico (repertorio n. 94916 fascicolo n. 21915) per la donazione di una somma in denaro di complessivi euro 870.000, suddivisi in relazione al valore degli immobili da loro acquistati e alla composizione dei mutui sottoscritti. Tale somma è il frutto della vendita di un immobile posseduto da anni e dei nostri risparmi». Tutto regolare, quindi, dal punto di vista legale. Un po' meno se si guarda la vicenda dal lato del buon gusto, soprattutto adesso che tanti cittadini italiani dovranno mettere pesantemente mano al portafoglio per aiutare i propri figli «a mettere su casa». «Prodi predica male e razzola malissimo - è l'accusa del vicepresidente dei deputati di *****, Isabella Bertolini - per il Professore e l'Unione le leggi valgono solo per gli altri: i cittadini devono pagare, lui no. Romano Prodi ha fatto una donazione ai figli da 870 mila euro, un miliardo e seicento milioni delle vecchie lire. Liberissimo di farlo, ma grazie ad una legge voluta dal premier Berlusconi, non ha pagato un euro di tasse. Ora che la questione è risolta - conclude la Bertolini - Prodi può rimettere le imposte su successioni e donazioni per stangare gli Italiani. Tutto ciò è scandaloso».
da IL TEMPO Giovanni Lombardo martedì 3 ottobre 2006

NON LE SO DIRE ALTRO

CasaDaPrivato
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Messaggioda CasaDaPrivato » mar set 11, 2007 12:37 pm

ciao Marco.
se la casa ricevuta in donazione non è prima casa , non c'entra nulla con la tassazione da applicare nella rivendita della prima casa nel quinquennio.
vai tranquillo.

i problemi nel tuo caso sono diversi come evidenziati da geomterraciano nel primo messaggio.

alla prossima. :mozilla_cool:
Ultima modifica di CasaDaPrivato il mar ott 16, 2007 4:07 pm, modificato 1 volta in totale.

SilenceS
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Messaggioda SilenceS » mar ott 16, 2007 12:36 pm

Salve
mi intrometto anche io sperando di trovare una risposta, visto che siete così competenti e così cortesi

Sto per fare il rogito di un immobile dichiarato al fisco come valore: 100 mila.
Dato che ho acquistato mentre ancora ci lavoravano tre anni fa, ora potrebbe valere oggi dai 145 mila ai 165 mila.
Per motivi gravi personali. non ho intenzione di abitarci un solo giorno e vorrei venderlo nell'immediato, appena fatto il rogito ormai vicino.
Non posso riacquistare nessuna casa nell'anno successivo.

Avrei questa domanda: dato che non capisco molto su cose tipo plus valore ecc ecc
Quanto devo allo stato in questo caso?
Posso vedere a 145 mila e se si quanto mi aumenta la tassa?
Se, per ipotesi, io vendessi a 100 mila, esattamente quando ho pagato l'immobile a suo tempo quindi, avrei lo stesso questa tassa a gravare sull'immobile?
Per me non c'è problema pagare quanto devo, solo vorrei una misura di quanto sarà per farmi un'idea e sono disorientata.

Grazie in anticipo per i chiarimenti, veramente.

SilenceS
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Messaggioda SilenceS » mar ott 16, 2007 12:48 pm

ps: ma soprattutto, è vero che va dichiarato come reddito extra? e se si, devo pagare allo stato UNA volta o per più anni?

CasaDaPrivato
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Messaggioda CasaDaPrivato » mar ott 16, 2007 4:38 pm

ciao SilenceS benvenuto nel forum-immobiliare

non ho capito una cosa. se dovete ancora fare il rogito, come avete fatto a dichiarare al fisco il prezzo di 100 mila euro?
avete registrato il preliminare di compravendita?

se così fosse al rogito dovete dichiarare 100 mila euro.

se lo intesti come prima casa e lo rivendi non rispettando i 5 anni e non comprando altra casa questo comporta il recupero della differenza (tra 1^ e 2^ casa) di imposta non versata più la sanzione del 30% dell'imposta stessa.
a questo ci aggiungi la plusvalenza (visto che non ci abiterai nemmeno un giorno) calcolata tra il dichiarato (100 mila) ed il nuovo prezzo di vendita (145.000 ?? ) .

se tu vendessi a 100.000 euro non avresti nessuna plusvalenza (ma magari ti fanno un accertamento nel tempo ...) .

il guadagno rientra nella categoria redditi diversi assogettato alla tassazione con aliquote irpef.

dal 2006 il venditore ha la posssiblilità di chiedere all'atto di cessione, tramite dichiarazione al notaio, che sulle plusvalenze si applichi una tassazione sostitutiva di quella del reddito.
il notaio provvede quindi all'applicazione e relativo pagamento.
la tassazione è al 20% .

Visto l'importanza delle cifre da pagare direi che è il caso che vai dal notaio prima di fare l'atto e ti fai consigliare bene su come muoverti.
magari riesci a risparmiare qualche soldo.


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