Perdonatemi le ennesime domande banali!
Primo quesito:nella certificazione energetica consegnatami con un appartamento
recentemente ristrutturato si fanno espliciti riferimenti ad una
caldaia (ICI,non ricordo il modello),ma questa caldaia non c'è mai
stata,come confermatomi dal tecnico che a suo tempo predispose
l'impianto.
Secondo il mio notaio (che ha precisato che il suo è un parere non da
tecnico) potrebbe essere stata inserita in via ipotetica,poiché non
c'è obbligo di avere la caldaia per fare la certificazione
energetica.Mi pare strano,qualcuno può confermarmelo?
Seconda quesito:questa certificazione energetica è necessaria per avere l'agibilità dell'appartamento?So che a riguardo le norme sono cambiate recentemente,ma non ci ho capito molto.
Grazie a tutti
Certificazione energetica
Moderatore: CasaDaPrivato
-
- Messaggi: 1635
- Iscritto il: lun mag 21, 2007 4:27 pm
Dall' 1 luglio 2009 è entrata in vigore la norma che impone l' obbligo di dotare di un attestato di certificazione energetica tutte le unità immobiliari trasferite a titolo oneroso: la possibilità di cedere l' immobile è diventata quindi subordinata al possesso da parte del venditore di un documento ufficiale che classifichi l' appartamento a seconda della sua efficienza energetica.
Questa si esprime principalmente attraverso la quantità di energia che serve per riscaldare un metro quadro per un anno.
Si estende così anche alle transazioni tra privati una disposizione già in vigore per alcune categorie di immobili: quelli costruiti con una concessione edilizia posteriore all' 8 ottobre 2005 o che dopo tale data abbiano subìto una radicale ristrutturazione e gli appartamenti per cui si sia chiesta l' agevolazione fiscale per interventi finalizzati al risparmio energetico.
La norma presenta problemi interpretativi e suscita dubbi sull' effettiva applicabilità.
Innanzitutto si parla di dotazione, ma non c' è obbligo di allegare al rogito la certificazione.
In secondo luogo, le sanzioni ci sono se l' immobile è venduto dal costruttore, ma non nelle transazioni tra privati.
Ciliegina sulla torta, alcune regioni (come la Lombardia) hanno emanato norme che prevedono comunque l' obbligo di allegare il certificato al rogito. C' è, però, chi sostiene, per esempio Confedilizia, che le norme regionali in questa materia non possano sostituirsi a quella nazionale.
In tutti i casi il notaio al rogito deve rendere noto alle parti che esiste questo obbligo di dotazione e deve invitarle ad accordarsi su come procedere: la legge non dice che la dotazione debba essere precedente alla compravendita e nemmeno che il certificato debba essere pagato dal venditore.
Sono, quindi, validi accordi con cui si preveda che l' acquirente farà fare poi a sue spese la certificazione.
E' però importante, da parte del notaio, che l' acquirente sia informato del problema prima di entrare in possesso della casa.
Il rischio, altrimenti, è che si possa successivamente rivalere sul venditore avviando un' azione civile per danni. I notai non lo possono scrivere, ma lo scenario «all' italiana» che si prefigura è quello di generici impegni tra le parti che rimarranno lettera morta.
Fonte Corriere della Sera
Saluti cordiali
geom. Oreste Terracciano
Questa si esprime principalmente attraverso la quantità di energia che serve per riscaldare un metro quadro per un anno.
Si estende così anche alle transazioni tra privati una disposizione già in vigore per alcune categorie di immobili: quelli costruiti con una concessione edilizia posteriore all' 8 ottobre 2005 o che dopo tale data abbiano subìto una radicale ristrutturazione e gli appartamenti per cui si sia chiesta l' agevolazione fiscale per interventi finalizzati al risparmio energetico.
La norma presenta problemi interpretativi e suscita dubbi sull' effettiva applicabilità.
Innanzitutto si parla di dotazione, ma non c' è obbligo di allegare al rogito la certificazione.
In secondo luogo, le sanzioni ci sono se l' immobile è venduto dal costruttore, ma non nelle transazioni tra privati.
Ciliegina sulla torta, alcune regioni (come la Lombardia) hanno emanato norme che prevedono comunque l' obbligo di allegare il certificato al rogito. C' è, però, chi sostiene, per esempio Confedilizia, che le norme regionali in questa materia non possano sostituirsi a quella nazionale.
In tutti i casi il notaio al rogito deve rendere noto alle parti che esiste questo obbligo di dotazione e deve invitarle ad accordarsi su come procedere: la legge non dice che la dotazione debba essere precedente alla compravendita e nemmeno che il certificato debba essere pagato dal venditore.
Sono, quindi, validi accordi con cui si preveda che l' acquirente farà fare poi a sue spese la certificazione.
E' però importante, da parte del notaio, che l' acquirente sia informato del problema prima di entrare in possesso della casa.
Il rischio, altrimenti, è che si possa successivamente rivalere sul venditore avviando un' azione civile per danni. I notai non lo possono scrivere, ma lo scenario «all' italiana» che si prefigura è quello di generici impegni tra le parti che rimarranno lettera morta.
Fonte Corriere della Sera
Saluti cordiali
geom. Oreste Terracciano
la ringrazio per la celere risposta.Dopo averla letta ed essermi documentato ulteriormente ho chiamato il geometra che ha redatto l'attestato di qualificazione energetica:dopo un pò di pressione e parole grosse ha ammesso che tale attestato è un FALSO
E' motivo valido per rescindere dall'acquisto della casa o posso solo rivalermi sul geometra?
E' motivo valido per rescindere dall'acquisto della casa o posso solo rivalermi sul geometra?
-
- Messaggi: 1635
- Iscritto il: lun mag 21, 2007 4:27 pm
-
- Messaggi: 1635
- Iscritto il: lun mag 21, 2007 4:27 pm
Torna a “Consulenza Immobiliare”
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite