Buonasera,
qualche mese fa, ho firmato un compromesso per l'acquisto di un appartamento al 1° piano di un palazzo di 7 nel comune di Milano, dove apparentemente dal punto di vista delle carte tutto era regolare, abilitabilità inclusa.
Nei giorni scorsi, durante una visita con l'impresa edile che dopo il rogito dovrebbe eseguire alcuni lavori di ristrutturazione, rilevavo casualmente che l'altezza dei locali (camere, cucina, sala) non raggiungeva mai l'altezza minima di 2,70 e variava tra un locale e l'altro da 2,69 sino a 2,63.
L'abitabilità, come riportato nel certificato è stata ottenuta complessivamente per tutto il palazzo e riporta testualmente " Ritenuto che, dai riferimenti d'ufficio, appaiono osservate le disposizioni di cui al DPR 22 ...."; questo mi fa pensare che nessuno abbia mai verificato la reale conformità dell'appartamento e, qualora durante i lavori di ristrutturazione ci fosse una visita ispettiva, l'appartamento potrebbe rivelarsi non agibile.
Essendo in procinto di spendere una somma considerevole, non vorrei infilarmi in qualche guaio ritrovandomi con l'appartamento non agibile se non dopo aver riportato l'altezza al minimo previsto dalla legge per il quale peraltro non esiste nemmeno una tolleranza minima.
Dovendo ancora rogitare vorrei capire se è a causa di questa anomalia posso sospendere l'acquisto invalidando il contratto con la dichiarazione di non conformità dell'immobile.
Grazie dei consigli!!
Agibilità dubbia: rescindere contratto?
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