Buongiorno,
sono in procinto di acquistare la prima casa insieme al mio compagno convivente (non sposati). Entrambi godiamo del medesimo reddito stabile, e con i nostri risparmi potremmo al massimo coprire le spese notarili e di mediazione di agenzia. La nostra intenzione è di cointestarci l'immobile e cointestarci il mutuo. E' previsto a breve l'arrivo di un figlio.
Mia madre è disposta a donarmi una parte della sua liquidazione per permetterci di accedere al mutuo, mentre i genitori del mio compagno al momento non hanno altre disponibilità. Premetto che io sono l'unica figlia nata dal matrimonio dei miei genitori (mio padre si è risposato e ha un'altra figlia), e pertanto l'unica erede di mia madre. Come bisogna comportarsi in caso di donazione di denaro e in che misura mia madre può tutelare questa donazione in caso di eventuale futura separazione dal mio compagno? Qual è la formula migliore di intestazione del bene in modo che sia equa e giusta?
L'altra questione è legata al patrimonio dei miei "suoceri": il padre del mio compagno ha acquistato un immobile, su suggerimento del figlio minore, contraendo un mutuo decennale. Il fratello del mio compagno ha contribuito con dei suoi risparmi personali, ha eseguito personalmente dei lavori di ristrutturazione e arredato l'appartamento di tasca sua e poi vi si è stabilito con la figlia minore. Attualmente ci vive lui con compagna e figlia, e versa al padre un contributo mensile che copre la metà della rata del mutuo. Non so se questo versamento è regolato da una scrittura privata o da un contratto di affitto ma ne dubito. Va da sé che la metà della rata del mutuo esce dalle tasche di mio suocero.
quali diritti ha su questa casa il mio compagno? E' corretto il comportamento di mio suocero o va a ledere i diritti dell'altro figlio?
grazie mille per chi avrà modo e tempo di rispondermi e chiarirmi le idee.
acquisto prima casa con convivente
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