Utenza acqua potabile

Gestione condominiale, ripartizione spese, rapporti di vicinato, amministratori, assemblee, maggioranze, millesimi, uso parti comuni e private, obblighi, diritti-doveri, innovazioni.

Moderatore: geomterracciano

pattyfrezzato
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Utenza acqua potabile

Messaggioda pattyfrezzato » mar lug 06, 2010 8:52 am

Vivo al piano terra di una bifamiliare a un piano.
L'utenza acqua intestata a noi serve entrambi gli appartamenti
e vorrei che si staccassero e facessero un impianto e quindi un
contatore per i fatti loro.
Pensavo di mandare una raccomandata e comunicare che entro
tempi certi e corretti legalmente deve provvedere.
Qualcuno conosce la prassi da utilizzare ?

geomterracciano
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Messaggioda geomterracciano » mar lug 06, 2010 7:48 pm

contatori acqua obbligo

(22/01/2010)
Il D.P.C.M. 4 marzo 1996 - Disposizioni in materia di risorse idriche (In GU 14 marzo 1996, n. 62, S.O.) impone l’obbligo, ad ogni singola unità abitativa, di installare dei contatori di ripartizione del consumo dell’acqua.

Ogni condomino può, dunque, far imporre, a tutti gli altri condomini,l’istallazione dei medesimi, se non amichevolmente, in assemblea, anche a mezzo di ordinanza del Giudice di Pace competente nella materia.

L’installazione dei suddetti contatori costituirebbe non solo un risparmio idrico ma anche ovvierebbe ai continui abusi, e conseguenti litigi, che scaturiscono per la ripartizione delle spese.

Ad oggi, nei condomini, infatti, la suddetta ripartizione delle spese avviene in base al valore millesimale dell’appartamento o in base al numero dei residenti in ogni singolo appartamento.

Ma queste non risultano essere le soluzioni ideali, in quanto nessuno si sente costretto a risparmiare l’acqua, spinti dall’idea che tanto la spesa, sarà ripartita tra tutti.

Inoltre occorre sottolineare che anche il codice civile prevede che la ripartizione in questione debba avvenire sull’effettivo consumo di ogni singola unità immobiliare e Solo un regolamento contrattuale da tutti sottoscritto al momento del rogito, può porre deroghe alla procedura appena indicata.
GEOM. ORESTE TERRACCIANO

pattyfrezzato
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Messaggioda pattyfrezzato » mer lug 07, 2010 8:43 am

Gentilissimo.
Pensavo di mettere come termini per provvedere tre mesi.
Può andare bene ?
Posso farlo ?

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Messaggioda geomterracciano » mer lug 07, 2010 8:53 am

si, naturalmente allegando o mostrandogli il D.P.C.M. 4 marzo 1996.
Saluti

pattyfrezzato
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Messaggioda pattyfrezzato » mer lug 07, 2010 3:00 pm

Ho telefonato alla società Amiacque la quale sostiene che non posso imporre il distaccamento posso solo invitare a farlo e quindi potrei alla fine non riuscire a dividere.

geomterracciano
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Messaggioda geomterracciano » mer lug 07, 2010 7:06 pm

Infatti, come volevasi dimostrare......
Sono proprio i GESTORI dell'acqua che rompono le uova nel paniere, proprio come fa l'Acquedotto Pugliese ed altri, i quali installano il loro contatore generale e poi......ARRANGIATEVI!!!
In tal caso può solo pretendere, per non aprire un contenzioso giudiziale costoso e lunghissimo, che l'eccedenza trimestrale venga ripartita per numero di abitanti e non in altra maniera.
Tuttavia una visitina all'avvocato, giusto per capire come far ragionare il vicino, NON GUASTA.
Saluti cordiali

pattyfrezzato
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Messaggioda pattyfrezzato » gio lug 08, 2010 8:58 am

Il suo consiglio è certo valido comunque.
Posso cominciare ad invitarlo a dividersi da me
facendo riferimento al decreto legge che mi ha
indicato.
E poi si vede come va.
Non è che per noi che siamo solo in due non valgono
le regole condominiali di cui si parla ?
Grazie.

geomterracciano
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Messaggioda geomterracciano » gio lug 08, 2010 9:46 am

Valgono eccome le regole condominiali, anche perchè siamo al cospetto di un condominio definito MINIMO, ma pur sempre un condominio.
Convochi formalmente all'assemblea il proprio vicino per discutere sull'argomento, con la speranza che prevalgano logica razionale e buon senso, diversamente c'è solo il ricorso al giudice.
Cordialmente
Geom. Oreste Terracciano


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