crisi settore immobiliare

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CasaDaPrivato
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crisi settore immobiliare

Messaggioda CasaDaPrivato » mar gen 15, 2008 9:46 am

ciao a tutti,

riporto qui sotto l'articolo comparso sul corriere.it in data 15.01.08 .

abbiamo parlato più volte della bolla immobiliare e della sua possibile fine.

direi proprio che ci siamo.

ecco l'articolo:

Cala la vendita anche delle nuove abitazioni.

Prezzi troppo alti, frena il mercato della casa

I costruttori: speriamo nell'Expo, altrimenti sarà crisi

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Il caro mattone-I prezzi zona per zona

L'analisi: stabili gli affari solo per gli appartamenti di qualità. «I prezzi dei vecchi immobili in calo anche del 10 per cento»

La maggior ricchezza di Milano? Senza dubbio i suoi mattoni. Pietra su pietra un patrimonio inestimabile. Soprattutto dopo che, negli ultimi dieci anni, i prezzi sono andati alle stelle. Ma con l'inizio del 2008 spira aria di gelata immobiliare. Sulla piazza di Milano nel corso del 2007 gli scambi si sono ridotti di pari passo con l'allungamento dei tempi di vendita. Segno che le aspettative di chi compra sono lontane anni luce da quelle di chi vende. Oggi, però, i venditori cominciano a scendere a compromessi.

Svendite immobiliari
Parla chiaro l'iniziativa «Saldi immobiliari» lanciata settimana scorsa da Re/Max Italia. In sostanza, dopo mesi con il cartello «vendesi» sul portone, i proprietari di immobili vengono ricondotti a più miti consigli. E accettano di correggere al ribasso la pretesa economica. Nell'insieme, le catene dell'intermediazione concordano: nel 2008 i prezzi delle case si abbasseranno. Previsioni per nulla scontate visto che gli agenti immobiliari non hanno nessun interesse a dipingere un mercato al ribasso. «Fino a ieri si vendeva qualunque appartamento in tempi brevissimi. Adesso passa l'appartamento di qualità. Per il primo piano vista muro non c'è speranza. Il periodo di vacche magre produrrà una selezione professionale tra gli operatori del settore», avverte Lionella Maggi, presidente Fimaa, collegio agenti d'affari in mediazione della provincia di Milano.

Frenata a una cifra
Di quanto diminuiranno i prezzi? Gabetti parla di un meno tre per cento sulla piazza di Milano e di compravendite in calo del 4 per cento. «Naturalmente si tratta di valori medi. In generale potrà ritenersi soddisfatto chi vedrà il proprio immobile apprezzarsi al pari dell'inflazione», fa il punto Guido Lodigiani, responsabile dell'ufficio studi Gabetti. Più ottimista Tecnocasa. «Per noi il 2008 del mercato immobiliare milanese si chiuderà con prezzi stabili o, nel migliore dei casi, in salita del 2 per cento», si sbilancia Fabiana Megliola dell'ufficio studi. Che spiega: «Il vantaggio del capoluogo lombardo è la presenza della domanda di studenti e trasfertisti». Prevede un mercato a due velocità Claudio Lossa, responsabile del comitato prezzi della Borsa immobiliare della Camera di Commercio: «Le quotazioni degli immobili datati scenderanno anche del 10 per cento. Ma quelle del nuovo non possono andare sotto i 3.500-4.000 euro al metro quadrato. Colpa dell'aumento, tra l'altro, degli oneri di urbanizzazione e finanziari».

Linea Maginot
A meno che qualche impresa messa alle strette dalle banche non cominci a vendere sottocosto. «Il rischio c'è — ammette Lossa —. Staremo a vedere ». Dal canto loro i costruttori ostentano tranquillità. «La nostra linea Maginot è l'Expo — constata il presidente di Assimpredil, Claudio De Albertis —. L'esposizione sarebbe una grossa spinta per il mercato. In grado di spazzare via i venti di recessione». E se alla fine vincesse Smirne? «Speriamo che il Comune faccia scattare un piano B per rendere attrattiva Milano», risponde De Albertis.

Piano d'emergenza
Il piano B del Comune sta tutto nel piano di governo del territorio a cui sta lavorando l'assessore all'Urbanistica, Carlo Masseroli. La grande ambizione è far tornare in città i milanesi fuggiti nell'hinterland. Un progetto a cui credono anche i costruttori: a parità di appartamento (e quindi di costi di costruzione) Milano garantisce la possibilità di vendere a prezzi più alti. Tanto alti da alzare i margini sia per gli imprenditori che per i proprietari delle aree. Con il nuovo pgt, poi, dovrebbe passare il principio della perequazione dei diritti volumetrici. Un complicato sistema che porterà al superamento delle destinazioni d'uso e alla creazione di una borsa dei diritti volumetrici. «Il tutto avrà l'effetto di ridurre i prezzi delle aree. E sarà quindi più facile contenere anche i prezzi degli immobili nell'insieme», assicura l'assessore. Che va oltre: «Stiamo lavorando per allargare la perequazione anche ai comuni limitrofi».

da corriere.it

ciao a tutti.

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