acquisto locali con abuso edilizio

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arnapo
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acquisto locali con abuso edilizio

Messaggioda arnapo » mar mar 06, 2012 6:04 am

Ho acquistato nel 2010 due locali categoria C2 al piano terra di una palazzina di 3 piani costruita nel 1961 adiacente al centro storico del paese.
Nell’atto di compravendita sono riportate le dichiarazioni urbanistiche relative alla costruzione dell’immobile ante 1 settembre 1967 e che non sono stati eseguiti interventi edilizi di alcun genere o mutamenti di destinazione d’uso tali da richiedere preventive autorizzazioni amministrative ovvero tali da comportare l’assoggettamento a procedure di condono edilizio o pratiche di autorizzazioni in sanatoria; questa seconda dichiarazione non fa riferimento a nessun periodo temporale e quindi la riterrei efficace sia ante che post 1967.
In questi giorni ho avviato le pratiche per una ristrutturazione con cambio di destinazione d’uso ed è emerso che rispetto al progetto iniziale presentato nel 1960 al comune, ci sono grosse difformità sia per i locali (risulta un unico locale anzichè 2 sulla stessa superficie) che per i piani superiori (nel progetto risultano solo 2 piani anziché 3).
Non c’è traccia di variante di progetto ne di sanatoria o condono.
Al catasto risulta tutto regolare ed i miei locali con subalterni differenti risultano accatastati dal 1963 quindi presumibilmente l’abuso è stato fatto già in corso di costruzione.
Non posso procedere con i lavori e mi dicono che non posso nemmeno rivendere i locali perché adesso servirebbe il certificato di abitabilità nel quale verrebbe riscontrata la difformità.
Alla luce della dichiarazione fatta nell’atto da parte dei venditori che risulta mendace (forse senza dolo perché ho acquistato dagli eredi che alla data dell’abuso erano poco più che bambini) posso pensare di procedere per vie legali e chiedere l’annullamento dell’atto? O viceversa posso essere responsabile di non avere verificato prima dell’atto la situazione?
Arnapo

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